domenica 21 dicembre 2008

...una considerazione...

Roma come capitale del mondo?!Cosa ne pensate?!

mercoledì 17 dicembre 2008

...Roma Capoccia....

Ciao a tutti,
il natale sta per arrivare ed anche noi di Alétheia abbiamo qualche regalo da farvi.Già perchè sabato 20 Dicembre vi vogliamo portare a Roma gratuitamente.Non macheranno sicuramente i motivi di interesse per questa gita che vanno dalla mostra di Picasso alla meraviglie e alle leccornie del Mercatino di Natale a Piazza Navona.Ci sarà da divertirsi ma anche da imparare.Vi allego il programma della giornata:

Ore 06:30 Partenza da Piazza Comune Montecorvino Rovella

Ore 11:00 Arrivo a Roma e visita al centro storico della città

Ore 13:00 Pranzo a Sacco

Ore 14:00 Passeggiata per il Mercatino di Natale a Piazza Navona

Ore 17:00 Al Panthèon:tra mito e realtà

Ore 18:30 Partenza da Roma

Ore 23:00 Arrivo previsto a Montecorvino Rovella

Un grazie particolare al Forum dei Giovani di Montecorvino Rovella.
A sabato.Saluti da Emiliano

venerdì 12 dicembre 2008

Sapere è Disvelare


La tradizione ed il cambiamento

"Barack Obama non è soltanto nero.Ce le ha tutte: è pure mancino. Usa la sinistra,la mano associata per tradizione al peccato e all'errore.
Già la tradizione. Figlia della storia,figliastra dell'ignoranza. Ma l'umanità cresce, e cambia. E i pregiudizi piano piano finiscono sottoterra. Il primo presidente di colore degli Stati Uniti d'America è accolto come un Messia. Via i paraocchi,si volta pagina.
Sapere è migliorare. Conoscere il genoma ha dimostrato che l'uomo appartiene ad un'unica specie e che un olandese ed un keniota hanno le stesse possibilità di due bianchi di avere un Dna simile. Il razzismo è un non senso,per ragioni scientifiche. La pelle? Non è importante a livello genetico, è solo l'effetto dell'andamento dell'ambiente. I neri si sono colorati per sopportare meglio il sole dell'Africa.
La verità è che ogni italiano è fratello di Barack.
[...]
State bene con voi stessi e con gli altri. Con tutti gli altri.
"Giovani e anziani,ricchi e poveri,democratici e repubblicani,bianchi e neri,ispanici,asiatici e indiani,gay ed etero,disabili e non disabili"
come ha detto Obama nel suo discorso della vittoria. "
Eliana Liotta

tratto dall'Editoriale di "Ok la salute prima di tutto" n°12/2008

Ho voluto riportare questo stralcio di editoriale,di un mensile che personalmente non mi faccio mai mancare,per farvi ancora capire che è questo,ciò che vuole fare la nostra piccola associazione...
DISVELARVI anche le parole che riteniamo meglio combianate...
spero di cuore che vi siano piaciute.

A presto,
Sara Villani

"Vi ascolterò, specialmente quando non saremo d’accordo e vi chiederò di unirvi a me nell’opera di ricostruzione di questa nazione nell’unico modo in cui è stato fatto da 220 anni a questa parte: quartiere per quartiere, mattone per mattone."
Barack Obama

sabato 29 novembre 2008

Per sempre giovani...

La realizzazione di un videoclip vuole farvi capire almeno in minima parte, a chi si fosse persa questa incredibile manifestazione, quant'è stato emozionante e naturale rincorrere la palla ovale con questi nostri piccoli amici.
Un grazie particolare va all'ASD SALERNORUGBY e più forte lo dobbiamo a Mario Quaranta che è stato una delle colonne portanti di questa manifestazione (sia prima che durante) insieme alla Ludoteca "Il laboratorio dei sogni",di Montecorvino Rovella (Sa), per la sensibilità dimostrata.


sabato 1 novembre 2008

Evviva i bambini ed il rugby

Grazie a Dio non ha piovuto!!!!!Grazie ancora a tutti...a domani per i dettagli...

lunedì 27 ottobre 2008

Ho corso con gli altri 14 compagni che mi sospingevano verso il cielo...

Cari genitori,
voglio raccontare la mia esperienza con il minirugby, in quanto ritengo il rugby lo sport per eccellenza. Si parla tanto di valori morali, di etica, di educazione. In questi tempi si leggono e si ascoltano notizie di ogni genere legate al mondo scolastico e dell'educazione.
Io ho superato da tempo gli anta, ma da ragazzino, se non ricordo male a partire dall'età di sette-otto anni, per caso mi trovavo a seguire le partite dell'allora torneo delle 5 Nazioni, trasmesso da RAI3 il sabato pomeriggio. TV in bianco e nero, altri tempi. Ma da subito mi sono appassionato alle mischie, ai placcaggi, alle fughe di 30-40 metri. Allora il rugby era giocato con gli uomini di mischia grandi e grossi e i 3/4 piccoli e scattanti. I mediani di mischia erano piccolini ma tanto. Quando era il momento di andare a giocare e a divertirsi, i classici quattro calci al pallone, come tutti.
Ma sempre di più mi appassionavo al rugby, tanto che ogni anno, anche se non veniva promosso da alcun giornale o media, mi trovavo da solo a trepidare in attesa della primavera, quando sarebbe iniziato il 5 nazioni!
Ricordo una partita, che venne trasmessa la sera, tra Nuova Zelanda e Sud Africa. Fu la prima volta che da bambino sentii parlare dell'apartheid. Infatti era la prima partita che il Sud Africa poteva giocare dopo l'embargo. Per protesta, durante l'incontro, sopra il campo di gioco volava un aereo che lanciava sacchetti di sabbia sul campo. Ogni tanto ne vedevi uno che piombava a terra spargendo sabbia tutt'intorno. Uno colpì un giocatore in testa. Questo scrollò il capo per togliersi la sabbia e continuò a correre come nulla fosse. Fu la prima volta che vidi la Haka degli All Blacks. Durante la telecronaca, il commentatore raccontava le storie dei vari giocatori; chi aveva una fattoria in Sud Africa e si diceva avesse ucciso un leone a mani nude! Altri racconti erano più o meno leggendari come questo, ma tutti avevano una nota in comune: parlavano di persone che nella vita privata appartenevano a classi sociali elevate e praticavano il rugby per passione, puri dilettanti. Lo stesso per i giocatori delle squadre anglosassoni del torneo delle 5 Nazioni. C'era un pilota della RAF, un poliziotto di Londra, un avvocato, un architetto, ognuno insomma con la sua professione, generalmente con una posizione di rilievo nella società, e che praticava il rugby solo per passione!
Io intanto crescevo, e, sempre durante le partitelle di calcio tra amici, rimanevo alquanto disgustato dalla differenza di valori che esistevano tra il rugby che seguivo per televisione e il calcio giocato tra "amici"; litigi per un fallo, discussioni per una giocata fatta male, urla per un passaggio sbagliato. Mentre in TV ammiravo il comportamento che andava oltre il fair play da parte dei rugbisti, nonostante ci fossero scontri ben più duri che nel calcio. Ammiravo anche il comportamento del pubblico agli stadi: applausi a scena aperta da parte dei tifosi di entrambe le compagini in campo per giocate spettacolari, tifo acceso, ma nessuna barriera tra il pubblico e i tifosi, tanto che quando si segnava una meta potevano entrare in campo a dare pacche sulle spalle dei giocatori, che, con mio stupore, non esultavano mai dopo aver segnato!
Ben altro spettacolo mi offriva il calcio in TV, anche a quei tempi.
Crescendo ho cercato di praticare svariati sport, in base alle disponibilità che esistevano nella cittadina di provincia dove abitavo. Ho cercato di fare nuoto, ma per diventare competitivo si parlava di allenamenti lunghi e frequenti, esisteva solo una piscina scoperta disponibile solo nei mesi estivi. Ho provato con l'atletica leggera durante i Giochi della Gioventù, ma, per poter dare un seguito alle garette scolastiche bisognava ottenere risultati da campioni. Ho frequentato una palestra di judo, ma dopo un anno o due, conseguendo il risultato di cintura marrone dopo aver superato degli esami, o praticavo a livello agonistico, sempre con risultati da campione, oppure nulla.
Il rugby rimaneva per me una chimera da seguire in TV; tra l'altro con il passare del tempo anche la visibilità data dai media al rugby diminuiva, e le partite del 5 Nazioni venivano trasmesse solo come "sintesi", non più intere partite.
Per frequentare le scuole superiori ho dovuto fare il pendolare, sobbarcandomi un viaggio di un'ora all'andata e un'ora al ritorno con l'autobus.
Ma ho scoperto che esisteva una squadra di rugby locale!
E io che pensavo di dover andare fino a Milano o Roma!
Mi ci sono subito tuffato a capofitto, e con grande sorpresa degli allenatori, che credevano di dovermi insegnare tutto l'ABC, conoscevo regole, trucchetti e sfaccettature. Grazie agli sport praticati avevo un'eccelente forma atletica, grazie al judo sapevo placcare e cadere, grazie al nuoto avevo fiato da vendere, grazie all'atletica avevo uno scatto invidiabile. Finii quasi subito in prima squadra. In realtà esisteva solo la prima squadra. Ma divenni subito titolare. In realtà non eravamo più di 15, quindi non avevamo neppure le riserve.
Era una squadra che era iscritta al campionato di C2. Poi scoprii che in Italia esistevano solo la serie A, la serie B, e la serie C1 e C2, poi più niente.
Ero l'ultimo arrivato, nell'ultima squadra dell'utlima ruota del carro. Ma che gioia!
Subito mi trovai in un gruppo di amici, ma amici veri. Si condivideva tutto, ci si autofinanziava, 10.000 lire al mese! Servivano per le trasferte.
Ogni domenica portavo a mia mamma una borsa piena di indumenti e di fango, più fango che indumenti. Ma mia mamma mi vedeva contento e le bastava. Mi sobbarcavo due allenamenti la settimana, di sera, facendo il viaggio di ritorno a casa di un'ora, rientrando quindi dopo le 11:00, per poi ripartire alle 7 del mattino e fare un'altra ora per andare a scuola. I miei compagni parlavano ancora di calcio, c'era chi, tra i più abili, giocava in squadre di semiprofessionisti, con tanto di sponsor e "massaggiatore". Noi facevamo a turno a chi preparava un grosso thermos di the caldo per la partita della domenica.
La cosa che più mi piaceva, però, era vedere che tra di noi non c'era un fuoriclasse, non esisteva chi fosse molto bravo, anzi, eravamo tutti "scarti" del calcio e nessuno era mai riuscito ad eccellere in alcuna disciplina sportiva. Avevamo solo passione. Chi, tra i miei compagni era bravo a "dribblare" aveva fatto un po' di strada in qualche squadra, tutti gli altri si limitavano a guardare il calcio in TV e a giocarlo nei soliti campetti di periferia.
Ma il più felice di tutti, il lunedì, ero io. Perché avevo messo in campo tutta la mia passione, tutto il mio orgoglio, tutta la mia forza, insieme ad altri 14 ragazzi che facevano lo stesso.
Chi aveva giocato a calcio in un campionato,invece, raccontava di come aveva simulato bene e procurato un rigore, chi era stato escluso dalla formazione per un diverbio con l'allenatore, chi ascoltava e basta perché non aveva giocato. Io giocavo sempre, non mi sono mai fatto male, e a fine partita era una gioia, dopo aver perso "tanti a zero", vedere due file di avversari che ti applaudivano per uscire dal campo, perché riconoscevano che avevi dato il massimo, che li avevi sfiancati, ed erano felici anche loro, non tanto per la vittoria, ma perché si erano divertiti, e facevano i complimenti per il placcaggio che avevi fatto, ti incoraggiavano a crescere e ti consigliavano per il prossimo incontro, il tutto mentre si mangiava un panino e si beveva assieme una birra.
Ora, come ho detto, ho superato gli anta, ma ho sempre il rugby nel cuore, e ricordo come un dei più bei momenti, quella meta fatta dopo aver corso per 40 metri evitando tre o quattro placcaggi e.... mi scende quasi una lacrima, perché in quel momento ho corso con gli altri 14 compagni che mi sospingevano verso il cielo, accomunati da una gioia di poter raggiungere una meta!
Questo insegna il rugby, e nessuna scuola di vita, nessuno sport, può eguagliare questi insegnamenti.
Cari genitori, portate i vostri figli a giocare a rugby.
Unico requisito: una lavatrice capiente.

Aldo L. (ex-rugbista)

venerdì 24 ottobre 2008

La "Ka Mate" degli All Blacks

Questa mattina ho il piacere di poter disvelare (per chi ancora ne ignorasse l'esistenza) un argomento che mi ha molto interessato .
Gli All Blacks Neozelandesi coniugano in modo straordinario le forti radici culturali del loro territorio di provenienza alla internazionalità di uno sport quale è il rugby.

Il simbolo della Nazionale Neozelandese di Rugby è una foglia di felce argentata ("Ponga" in lingua Maori), su uno sfondo nero. La Cyathea dealbata è una felce di medie dimensioni della Nuova Zelanda. È considerata come un simbolo della Nuova Zelanda, tanto che è talvolta utilizzata come bandiera non ufficiale della nazione.

La felce argentata è raffigurata anche sul retro delle medaglie consegnate ai soldati che combatterono nella seconda guerra boera.

Gli All Blacks eseguono una haka (danza tipica dei Maori) prima di ogni incontro internazionale. La haka è stata strettamente associata al rugby neozelandese sin dal tour in Nuovo Galles del Sud nel 1884. La squadra di nativi della Nuova Zelanda che si recò in tour in Gran Bretagna nel 1888/89 eseguì la Ake Ake Kia Kaha e la squadra del 1903 recatasi in Australia usò una haka di scherno, Tupoto koe, Kangaru!.

Nel 1905 gli All Blacks diedero inizio alla tradizione di usare la Ka Mate e dal 1914 ciò fu fermamente stabilito come facente parte del rugby della Nuova Zelanda. Nel 1924 gli All Blacks usarono una haka appositamente composta Kia Whaka-ngawari, ma successivamente tornarono a eseguire la Ka Mate.


Nel novembre 2006, al Millenniun Stadium di Cardiff, gli All Blacks eseguirono la haka nello spogliatoio prima dell'incontro - piuttosto che sul campo immediatamente prima del calcio d'inizio - dopo un disaccorco con la federazione gallese di rugby, che voleva che la haka fosse utilizzata fra gli inni con l'inno gallese in sua risposta.







A presto,

Sara Villani

martedì 21 ottobre 2008

Rugby : Scuola di vita



Buongiorno!
Finalmente la nostra tanto aspettata e desiderata manifestazione sta per concretizzarsi.
Già perchè il
01 Novembre 2008
a Montecorvino Pugliano
al campo di calcio a cinque si terrà una dimostrazione di Rugby
curata dalla Associazione Sportiva SalernoRugby www.salernorugby.it con lo scopo di avvicinare alla palla ovale non solo i ragazzi o gli adulti ma anche i nostri bambini.

Sapete,navigando su internet,ho trovato un sito molto interessante (www.rugbylist.it),nel quale si possono trovare curiosità e notizie sulle partite di rugby in Italia e non solo.
Mi ha colpito una sezione in particolare nella quale sono scritte alcune parole sul tema :
" i motivi per cui a molti di noi manca un certo rugby"
vi riporto alcune frasi che mi hanno fatto riflettere.

"Mi manca il rugby nel quale con quasi tutti i giocatori della squadra che vinceva lo scudetto potevi parlare in dialetto."
(Marco)

"Manca anche a me quel rugby, più che altro per motivi di età..."
(Angelo)

"E a me manca il rugby delle trasferte in treno, con la cuccetta.
Mi manca il rugby senza sostituzioni.
Mi manca il rugby con le maglie a striscie orizzontali, di cotone, rattoppate.
Mi manca il rugby con l'intervallo in campo."
(Piero)

"...del rugby mi manca tutto,se hai praticato questo sport a livello giovanile per tanti anni come ho fatto io in un paese dove se dici "io giocavo a rugby " ti rispondono "ah giocavi a football americano",questo per dirvi che dove vivo io se lasci il rugby(non per mia scelta come spesso accade nelle piccole società)lo lasci per sempre ;
sono ben 15 anni che non tocco una palla ovale.
da buon tallonatore del rugby mi manca il rapporto da festaioli che si era creato tra i ragazzi,
mi mancano gli schemi provati e riprovati in mischia,
mi mancano le pacche sulle spalle dei piloni quando rubavo una palla in mischia chiusa o il mio mediano che mi chiama le giocate piccolo ma col coraggio di un leone (un amico per la vita).
E sopra ogni cosa mi manca il mio allenatore inglese un uomo che ogni ragazzino dovrebbe avere la fortuna di conoscere .
Concludo sperando che un giorno possa vedere dei ragazzi giocare a rugby anche se non giocano in un campionato,torneo etc... anche in un paese come il mio.
Buon rugby a tutti. "
(Massimo)

"Mi manca quella scuola di vita. "
(Corrado)

A presto,
Sara Villani


domenica 12 ottobre 2008

Ma chi sono e da dove vengono i "giganti buoni" ???



Il rugby erroneamente è considerato uno sport violento,invece è intriso di educazione e rispetto nei confronti dell'avversario.
L'importante è non confondere il rugby con il football americano,anche perchè quest'ultimo è più cruento e sono presenti delle variazioni nel regolamento che vige per il Vero e Puro Rugby.
Per ulteriori informazioni vi rimandiamo a www.federugby.it,il sito ufficiale della Federazione Italiana Rugby.
Questo sport vanta remote origini nobili, perché nato in uno dei più aristocratici college inglesi, quello di Rugby appunto, che gli ha dato il nome, quando il giovane studente William Ellis, durante una partita di calcio disputata nel 1845, decise all'improvviso di afferrare il pallone con le mani (allora era ancora rotondo, ovviamente) e di partire come un razzo verso l'opposta linea di fondo.
Il rugby è un gioco spettacolare ma soprattutto è disciplina dura, richiede doti di coraggio, generosità, abnegazione, altruismo e sacrificio, oltre a qualità fisiche notevoli.
E' un gioco dove il collettivo si impone sul personaggio singolo e dove ciascuno dei quindici componenti di una squadra ha il suo ruolo, teso al risultato finale: portare il pallone alla fatidica meta, oltre la linea di fondo.
Nei Paesi dove è più diffuso, è praticato (tranne poche eccezioni) da chi studia nei college, nelle Università nei club o circoli sportivi. Ciò non vuol significare che sia meno spettacolare del calcio (sport invece di matrice essenzialmente popolare), ma semplicemente che è sport completamente diverso dal calcio e perciò di meno facile comprensione per il grande pubblico.
Il Rugby ovviamente è sviluppato maggiormente nei Paesi di lingua inglese,dato che da lì è partito e lì con serva le sue più antiche tradizioni.
Al vertice oggi c'è la Nuova Zelanda, con i suoi formidabili Ali Blacks e viene giocato fin dalle elementari.
Fortissima è la penetrazione dei rugby anche in Australia, dove la sua nazionale è popolarissima.
Il rugby è praticato anche in Sud Africa.
In Canada e Stati Uniti è praticato soltanto a livello universitario.
In Europa, dove il suo fulcro è nelle isole britanniche e in Francia, che appunto danno vita al torneo più famoso dei mondo, definito delle "Cinque Nazioni" (Inghilterra, Irlanda, Galles, Scozia e Francia).
Dall'anno 2000 finalmente è entrata a far parte anche la nazionale italiana, per gentile concessione dell'International Board e in virtù della crescita complessiva del movimento rugbystico italiano. Dunque il torneo delle "Sei Nazioni".
Il torneo si disputa ogni anno da gennaio a marzo, richiama decine di migliaia spettatori nei sei stadi famosissimi dove si gioca e più precisamente:
  • al Parco dei Principi a Parigi;
  • Twickenham, il tempio sacro dei rugby a Londra;
  • l'Arm's Park di Cardiff;
  • Murrayfield di Edimburgo (che detiene il record di pubblico europeo con 102 mila spettatori); Larisdowne Road a Dublino;
  • lo stadio Flaminio a Roma.
Prati verdi, perfetti, ben tenuti, soffici, senza buche, costituiscono il teatro per il grande Rugby.

giovedì 2 ottobre 2008

"Le cose giuste non hanno un gran bisogno di parole"

Il periodo di ritorno allo studio ed al lavoro è arrivato e noi di Alétheia siamo ancora in fermento come se il calore estivo ci stesse ancora spronando a fare e a coinvolgere.
Sul sito del Forum dei Giovani di Montecorvino Pugliano sono pubblicate le immagini del nostro eccezionale Trofeo Garrincha e anche su www.youtube.com/AssociazioneAletheia potrete trovare il video della manifestazione montato dai nostri esperti (Aurora e Carmen).
Il video potete godervelo anche da qui,dal nostro blog!
(Caricato proprio sotto questo mio breve intervento.)

Abbiamo in cantiere tante iniziative che speriamo possano coinvolgere coloro che hanno voglia di partecipare e di rendere vivo ed entusiasmante il nostro percorso insieme.
Ci stiamo attivando per la manifestazione di Rugby di cui vi ho parlato sia quando siamo stati in diretta su "Radio MPA" nel tardo pomeriggio del 29 Agosto e sia come vi ho accennato sulle pagine virtuali di questo nostro luogo d'incontro!
Speriamo che qualcuno possa appassionarsi al rugby,sport nobile e ahimè poco conosciuto in Italia...ma torneremo presto per darvi info e novità.

Sperando che tutte le nostre iniziative possano disvelare alla vostra mente ed al vostro cuore nuove conoscenze ed emozioni...

A presto,
Sara Villani

lunedì 1 settembre 2008

sabato 23 agosto 2008

Manuel Francisco Dos Santos


"Trofeo Garrincha"
Quadrangolare di calcio a 5

Montecorvino Pugliano
29 Agosto 2008






Programma

Ore 17.30:
Presentazione delle squadre in gara,foto di rito e sorteggio
Ore 18.00:
Saluti dall'Associazione "Alétheia" e dalle autorità politiche
Ore 18.30:
Inizio degli incontri
Ore 21.30:
Chiusura del quadrangolare e Premiazioni

Primo Posto: Coppa e medaglia
Secondo Posto: Targa e medaglia
Terzo Posto: Targa e medaglia
Quarto Posto: Targa,medaglia e premio speciale
"Premio Garrincha" :
Al giovani under 28 che si sia distinto per le sue doti tecniche e di sportività

martedì 12 agosto 2008

Trofeo Garrincha

L’Associazione “Alétheia” , con il patrocinio del Forum dei Giovani di M.Pugliano e la Montecorvino Pugliano Multiservizi e Sport s.r.l.

ORGANIZZA

“Trofeo Garrincha”

Quadrangolare di calcio a 5
29 Agosto 2008

Le iscrizioni a numero chiuso dovranno pervenire entro e non oltre il 23 Agosto 2008.
Ogni squadra dovrà essere composta da un massimo di sette giocatori.
La quota di partecipazione per ogni squadra è fissata in Euro 70 (settanta).
Gli incontri si svolgeranno in due tempi da 20 minuti sul campo di calcetto di Mont. Pugliano.
Il regolamento e la modulistica del torneo sono disponibili sul sito :

www.montecorvinopuglianogiovani.it


Per informazioni: Emiliano 3408432466
Vito 3381707250

sabato 9 agosto 2008

Responsabilità ed Iniziative

Il giorno 7 Agosto 2008 si è tenuta la prima riunione della "Associazione Alétheia" e sono state conferite le seguenti deleghe:
  • la sig.ra Villani Sara Responsabile delle comunicazioni e del rapporto con gli enti;
  • il sig. Calabritto Alfredo Responsabile per le attività culturali e sportive.

Inoltre si è dibattuto proficuamente sulle attività da intraprendere.
La prima manifestazione in assoluto sarà un torneo di calcio a 5 intitolato a Garrincha che si disputerà presso il campo di calcetto a Motecorvino Pugliano.








A breve su queste pagine web saranno pubblicate le locandine e tutta la modulistica necessaria per poter partecipare!
Ovviamente se ci sarà qualcuno che vorrà far parte dello staff basterà una piccola segnalazione.

Buona Serata a tutti,
Responsabile delle comunicazioni
Sara Villani

mercoledì 6 agosto 2008

Associazione Alétheia


Salve a tutti!
E' cominciato il nostro cammino insieme...spero che le iniziative della nostra associazione possano interessarvi ed incuriosirvi a tal punto da voler partecipare attivamente alle nostre attività.
Sta per costituirsi,è questione di piccoli ritocchi,la nostra bell'associazione per crescere e maturare una coscienza civica,ambientale e di aggregazione.

Partiamo dal nome scelto.
Chi vi scrive questo primo posting è amante della cultura greca e credo che Alétheia sia una delle parole forse più conosciute: questo termine è composto da "alfa privativa" che indica la negazione e la parola "léthe" (oblio).
La nostra associazione intenderà,con chiunque voglia aiutarci e partecipare, dare almeno qualche indicazione di DISVELAMENTO,di conoscenza della verità in ogni campo in cui ci troveremo ad operare ed in nome del disvelamento imposteremo tutte le nostre azioni.

A presto sentirci,
Sara Villani